Ginocchio: lesione del legamento crociato anteriore

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In caso di sospetta Lesione del Legamento Crociato Anteriore sarà compito del Medico Ortopedico eseguire una prima diagnosi. Gli strumenti più efficaci per valutare le condizioni del ginocchio sono l’anamnesi e un attento esame obiettivo. (Brotzman)

L’anamnesi di una persona con problemi al ginocchio fornisce più indicazioni per giungere a una diagnosi corretta e completa di qualsiasi altro aspetto dell’esame clinico. Stabilire se la causa del dolore al ginocchio sia stata una lesione acuta e traumatica, oppure se abbia avuto un inizio subdolo e non traumatico aiuta a discriminare fra diverse eziologie (ad es. strappo dei legamenti rispetto a origine infiammatoria).

 
Un approfondito esame obiettivo richiede la conoscenza di alcuni fattori come il sintomo principale (ossia l’origine del danno), la bilateralità, la durata e comparsa dei sintomi, eventuali interventi regressi, età, sesso e livello di attività. Ad ogni soggetto bisogna chiedere se siano presenti rumori, blocco articolare, episodi di instabilità, tumefazione, rigidità, dolore notturno, difficoltà nei movimenti e quali fattori scatenano o alleviano il dolore al ginocchio. Si passa all’esame dell’intero arto inferiore, della camminata per arrivare alla valutazione dettagliata del ginocchio compresi i legamenti utilizzando numerose manovre di sollecitazione.

Le radiografie o altri esami specifici servono per confermare o confutare la diagnosi già formulata dal medico all’anamnesi e all’esame obiettivo

Guardando la biomeccanica del ginocchio il legamento crociato anteriore è il freno principale alla traslazione anteriore della tibia e un freno secondario alla rotazione della tibia e alle sollecitazioni in varo e in valgo. Un legamento crociato anteriore resiste fino a una tensione di 2500 N e deve essere danneggiato per il 20% prima di rompersi. Le forze che vengono applicate su un legamento nella vita quotidiane fino allo sport variano da circa 100 N a 1700 N e il carico può superare il punto di rottura del legamento solo per combinazioni inusuali di stress sul ginocchio.

Oggigiorno, la ricostruzione chirurgica del legamento crociato anteriore praticamente ripristina la stabilità del ginocchio e viene eseguita con trapianti autologhi dal terzo centrale del tendine rotuleo o dai tendini semimembranoso e gracile quadruplicato. Oggi i due metodi sono utilizzati con una frequenza analoga perché è stato appurato che non esistono significative differenze nei risultati a lungo termine (Pinczewski 2002). Inoltre sono consentiti trapianti omologhi da cadavere deimmunizzato, trapianti sintetici di seconda generazione e altre metodiche in fase di valutazione. La riuscita dell’intervento è multifattoriale perchè dipende dalla tecnica chirurgica, dal tipo di trapianto utilizzato, dalla bio-integrazione del neo-legamento e dalla metodica di fissazione con le implicazioni riabilitative che da esso ne derivano.

La riabilitazione si basa sul recupero della mobilità e della forza mantenendo la stabilità del ginocchio per proteggere l’innesto che sta guarendo e il sito del donatore. I protocolli riabilitativi seguono i principi generali fisioterapici.

Il trattamento conservativo in un ginocchio senza legamento crociato anteriore può essere indicato nelle persone anziane e/o sedentarie. In questo caso risulta necessaria una rieducazione motoria adeguata per contrastare lesioni meniscali e articolari generate dall’instabilità dell’arto inferiore con successive modificazioni degenerative.

LABORATORIO MOTORIO

Il percorso rieducativo per Rieducazione Motoria Post intervento di LCA presso il laboratorio motorio inizia con il colloquio conoscitivo.

Nel colloquio viene eseguita una valutazione iniziale dove viene individuata la fase temporale passata dall’intervento. Dopo aver raccolto le indagini mediche effettuate viene svolta una anamnesi generale della qualità di vita allo stato attuale del soggetto e un questionario per capire a livello teorico lo stato del ginocchio.

La partenza pratica del percorso rieducativo avviene tramite una valutazione di composizione corporea e posturo-funzionale dove inizialmente si eseguono le misure delle circonferenze, le plicometrie, il calcolo dell’ area muscolare e adiposa dell’ arto inferiore operato rispetto al controlaterale. Successivamente rispettando la fase post operatoria in cui siamo e evitando il dolore nei movimenti andiamo a valutare la mobilità articolare, l’analisi della camminata, i test funzionali dinamici di carico/controllo motorio degli arti inferiori, del core e propriocettivi. I test vanno ad analizzare la qualità e la quantità del movimento in maniera analitica del segmento del ginocchio del soggetto, per poi integrarlo nei movimenti globali delle catene cinetiche rapportandolo con le altre articolazioni. Per tenere monitorata la fase rieducativa questa valutazione viene svolta 1 volta ogni 3-4 settimane.

IL PERCORSO PERSONALIZZATO

Una volta fissati gli obbiettivi individuali di lavoro emersi nella valutazione viene intrapreso il percorso rieducativo personalizzato. In questo percorso altamente specializzato vi è un monitoraggio continuo da parte dei nostri Personal Trainer e verranno erogati esercizi in progressione di seduta in seduta in base agli obbiettivi e le capacità individuali. Gli esercizi svolti si basano sui principi di mobilità e flessibilità articolare, il training del passo, il rinforzo/controllo neuromuscolare analitico del ginocchio e poi integrato con le altre articolazioni, la propriocezione, la coordinazione e l’agilità.

Gli esercizi vengono dosati in base alla fase temporale in cui siamo e in base allo stato individuale post operatorio del soggetto. Le fasi a cui facciamo riferimento secondo le linee guida scientifiche sono le seguenti:

FASE 1: di competenza fisioterapica sono le prime 4 settimane. Per passare alla fase successiva devo avere un ROM simmetrico, camminata normale, capacità di caricare da solo l’arto operato.

FASE 2: di competenza integrata dalla 4 all’8 settimana. Per passare alla fase successiva il soggetto deve avere il ginocchio senza eccessivi dolori o versamenti, riuscire a svolgere un piegamento bilaterale a 60° e non oltre, la circonferenza della coscia può avere un massimo di 2 cm di differenza dalla controlaterale, mantenere l’equilibrio sull’ arto operato per almeno 30 secondi

FASE 3: di competenza integrata dall’ 8 alla 12 settimana. Per passare alla fase successiva il soggetto deve avere la stessa circonferenza della coscia, piegamenti su una gamba sola a 60°, equilibrio almeno 60 secondi, edema minimo post attività.

FASE 4: di competenza integrata dalla 12 alla 16 settimana. Per passare alla fase successiva il soggetto deve aumentare il numero di ripetizioni  di equilibrio, piegamenti su una gamba sola a 60° e di Calf. Hop test 80% del controlaterale, buona modalità di atterraggio nel salto bilaterale orizzontale e verticale.

FASE 5: di competenza integrata dalla 16 alla 24 settimana. Si svolgono esercizi progressivi di corsa, pliometria, agilità e velocità. Successivamente si passa alla riatletizzazione.

FASE RIATLETIZZAZIONE

In questa fase andiamo a misurare la prestazione funzionale sport-specifica per un rientro sicuro all’attività sportiva con test ed esercizi scientificamente affidabili. Test-esercizi di forza funzionale (Myer), di stabilità articolare dinamica con equilibrio (Barnier), Propriocezione (lephart), Velocità (Cissik e Barnes), Agilità e coordinazione (Ergen), Pliometria (Sell, Sigward) , Serie di corse (Myers).

FASE PREVENTIVA

Diversi studi scientifici hanno evidenziato che alcune posture nella dinamica del ginocchio possono sovraccaricare maggiormente il Legamento Crociato Anteriore portando ad avere possibili disfunzioni future o ricadute. Una volta raggiunto l’obbiettivo ed essere tornati all’attività sportiva o la vita quotidiana il percorso rieducativo viene integrato  con esercizi preventivi mirati per evitare recidive ed a esercizi globali per il mantenimento della Salute di tutte le articolazioni e apparati.

INFO

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Articolo a cura dei Responsabili dell’Area Laboratorio Motorio
Dott.Tiatto Paolo e Dott. Alberio Fabrizio