Artrosi/artrite infiammatoria dell’anca
L’artrite infiammatoria dell’anca è caratterizzata da un dolore sordo e urente all’inguine, laterale di coscia o gluteo. Spesso il dolore è episodico e le persone riscontrano una rigidità mattutina, un miglioramento del dolore in seguito a lieve attività fisica e peggioramento del dolore e della rigidità per attività più impegnative (Brotzman).
Durante l’esame obiettivo l’ortopedico riscontra una zoppia antalgica dovuta ad una fase di appoggio accorciata sul lato affetto. L’articolarità dell’anca è diminuita in modo variabile con perdita di intra-rotazione e spesso associata ad una infiammazione sinoviale posizionando il soggetto prono a ginocchio esteso e applicando una lieve rotazione all’arto inferiore, muovendo esclusivamente l’anca. Le radiografie del bacino antero-posteriori e laterali dell’inguine o proiezioni laterali “a rana” possono mostrare osteoporosi e/o versamento articolare dell’anca affetta.
Negli stadi tardivi sono tipiche l’erosione dell’osso periarticolare e la riduzione dell’interlinea articolare.
Da Orthopaedic In.Training axamination, 1996, Rosemont, IL, American Academy of Orthopaedic Surgeons
Gran parte delle affezioni che colpiscono l’anca sono manifestazioni locali di malattie sistemiche che possono esordire in disturbi localizzati all’anca. Si può osservare un’artrite aggressiva dell’anca in presenza di lupus eritematoso, ma solitamente è secondaria a un’osteonecrosi, oppure spondilite anchilosante, condrocalcinosi dell’anca, gotta, artropatia emofilica, infezioni, malattie croniche dell’intestino, artrosi dell’anca, artrite reumatoide, frattura a fatica e borsite trocanterica. L’esatta causa di numerose patologie infiammatorie rimane poco chiara, ma prove sia epidemiologiche che genetiche supportano una base genetica per molte artriti infiammatorie.
Il trattamento da intraprendere dipende dalla diagnosi. Ad esempio l’infezione dell’articolazione dell’anca richiede un drenaggio chirurgico immediato mentre per le artriti infiammatorie non infettive è utile una terapia con FANS. Una rieducazione motoria, che enfatizzi il mantenimento dell’articolarità, ed esercizi di rinforzo muscolare risultano utili per sostenere lo stato di salute dell’articolazione stessa.
LABORATORIO MOTORIO
Il percorso rieducativo per Lombalgia presso il laboratorio motorio inizia con un colloquio conoscitivo. Durante il colloquio viene eseguita una valutazione iniziale per capire a che stadio della patologia siamo e se è stato eseguito un precedente trattamento medico-fisioterapico. Dopo aver raccolto le indagini mediche effettuate viene svolta una anamnesi generale della qualità di vita allo stato attuale del soggetto per poi andare ad analizzare il dolore lombare nella sua localizzazione, la descrizione, la modalità di esordio, la frequenza e la durata giornaliera, i fattori aggravanti e allievanti nello stile di vita lavorativo e nel tempo libero. Nell’artrosi primaria non sono presenti traumi precedenti o altre patologie; se il soggetto ha oltre i 50 anni si osservano: l’età, l’ereditarietà, modificazione ormonale post meno-pausa, obesità, ambiente e alterazioni metaboliche. Nell’artrosi secondaria sono presenti anche altre precedenti e si può manifestare anche prima dei 40 anni. In quest’ultimo caso si osservano: esiti traumatici, patologie vascolari, reumatiche, metaboliche o altro, displasia congenita.
La partenza pratica del percorso rieducativo avviene tramite una valutazione posturo-funzionale dove tramite una analisi video vengono effettuati dei test al soggetto per capire lo stato motorio iniziale. I test analizzano la qualità e la quantità del movimento in maniera analitica del segmento dell’anca del soggetto, per poi integrarlo nei movimenti globali delle catene cinetiche rapportandolo con le altre articolazioni. I test dinamici si basano su esercizi di mobilità attiva, flessibilità tissutale, analisi della camminata, esercizi funzionali alla vita quotidiana o sportiva. Gli operatori analizzano il video in dettaglio, rilevando le criticità motorie e in base a queste si definiscono gli obbiettivi di lavoro.
Una volta fissati gli obbiettivi individuali di lavoro, emersi nel corso della valutazione posturo-funzionale, comincia il percorso rieducativo personalizzato. Si tratta di un percorso altamente specializzato, che prevede un monitoraggio continuo da parte dei nostri personal trainer con esercizi in progressione, di seduta in seduta, in base agli obbiettivi e alle capacità individuali. Gli esercizi si basano sui principi di mobilità e flessibilità, training del passo, rinforzo analitico muscolare della coscia, controllo neuromuscolare, stabilità da integrare agli esercizi globali e funzionali con focus anche sul core.
Dopo aver raggiunto l’obbiettivo del benessere dell’anca, il percorso rieducativo è integrato con il miglioramento dell’efficienza fisica e della postura generale con esercizi posturali, metabolici, di forza, flessibilità ed equilibrio.
L’integrazione del lavoro per la rieducazione lombare, posturale e di efficienza fisica e il suo proseguimento a lungo termine è di fondamentale importanza per mantenere nel tempo il benessere e la salute del corpo di tutti gli apparati e delle articolazioni.
INFO
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Articolo a cura dei Responsabili dell’Area Laboratorio Motorio
Dott. Paolo Tiatto e Dott. Fabrizio Alberio